sabato 28 novembre 2009

Conferenza dei servizi in Provincia

Conferenza dei servizi sull’Ate 14

La Provincia di Brescia, a seguito della presentazione delle integrazioni progettuali da parte dei proponenti, ha convocato per il prossimo 4 dicembre la Conferenza dei servizi in merito al Progetto dell’ambito territoriale estrattivo n. g14 .

La lettera di convocazione e le ultime integrazioni progettuali, con l’indicazione esplicita nelle tavole relative al recupero degli impianti di discarica, sono disponibili nella sezione Documenti – Ate 14

Per il PLIS si chiede l’esclusione dalla VAS

Il Comune di Cazzago San Martino, nell’ambito della variante urbanistica al Piano di governo del territorio (P.G.T.), ha convocato per il prossimo 17 dicembre la conferenza di verifica di esclusione dalla Valutazione Ambientale (VAS) della sopracitata variante urbanistica.

Il documento di sintesi relativo a questa variante è disponibile nella sezione Documenti – Plis Macogna, unitamente a copia della lettera di convocazione.

Rassegna stampa

Bresciaoggi del 22 novembre 2009: “Berlingo e Travagliato rilanciano sulla Macogna: «Il Tar blocchi la cava»” (disponibile nella sezione Documenti – Rassegna stampa).

Bonifica agricola in località Grumetto

I Comuni, in particolare Rovato (competente per territorio), stanno monitorando con attenzione una bonifica agricola avviata in data 18 novembre all’interno del perimetro del PLIS, in località Grumetto, affinché tale operazione, finalizzata a migliorare il terreno per usi orticoli, rispetti i limiti imposti dalla legge regionale 14/98 in merito all’asporto di inerti al di fuori del fondo e prestando particolare attenzione al terreno che verrà portato nel sito a concludere la bonifica.

sabato 21 novembre 2009

Cava Macogna, i Comuni ricorrono al Tar

La valutazione sulla cava porta avanti la discarica

Una valutazione di impatto ambientale sull’attività di cava che maschera, in maniera nemmeno troppo nascosta, l’avallo alla realizzazione di una discarica per rifiuti speciali: è questo il motivo principale per cui i Comuni di Cazzago San Martino, Travagliato, Rovato e Berlingo chiedono l’annullamento del decreto emesso il 21 luglio scorso dalla D.G. Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia – Struttura VIA, con il quale è stato espresso giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto per la gestione produttiva dell’ambito estrattivo ATEg14 del vigente piano cave, presentato da Cave San Polo S.r.l., DRR S.r.l. e Nord Cave S.r.l.

Il ricorso al TAR, notificato alla Regione Lombardia e ai proponenti il progetto il 13 novembre 2009, rileva “l’intima connessione dei due iter e dei due progetti, di palese evidenza,” concernente “in particolare la sistemazione finale ed il recupero di una parte dell’area (mapp.li n. 41-49-50-51-61 del foglio 38) destinata ad escavazione e che, secondo il disegno di D.R.R, avverrà attraverso il ritombamento della cava con rifiuti speciali non pericolosi”.

“La contemporaneità degli eventi, il fatto che la società D.R.R. s.r.l. figuri anche tra le società proponenti la coltivazione della cava pur non essendo società interessata nel Piano Cave Provinciale a coltivare l’ambito e - ancor più grave - l’esplicita citazione dell’intento di realizzare una discarica nel Decreto di VIA impugnato (pag. 7) fanno ricondurre le procedure ad un unico intento progettuale che è quello, ben noto, di utilizzare due volte le aree a scopo di lucro: una prima volta per la commercializzazione del materiale scavato, ed una seconda per lo smaltimento di rifiuti”.

Nelle 54 pagine del ricorso l’avv. Giuseppe Onofri, che difende gli interessi delle Amministrazioni comunali, espone un’ampia disamina del complesso iter procedurale relativo all’attività estrattiva, individuando una serie di ulteriori criticità, tra cui:

  • l’omissione del parere negativo dell’ASL di Brescia,
  • la mancanza del parere di ARPA Lombardia e delle Direzioni regionali interessate,
  • l’incoerenza del riempimento “sotteso” con la destinazione finale dell’ambito prevista dal Piano cave “ad uso naturalistico e/o ricreativo e a verde pubblico attrezzato”,
  • le numerose carenze tecnico-progettuali degli elaborati presentati dalle ditte proponenti,
  • l’assenza del pronunciamento di compatibilità di CAL/Brebemi in merito alle infrastrutture viarie che interesseranno l’ambito estrattivo,
  • l’incoerenza degli elaborati progettuali con lo stato di fatto dei luoghi interessati da escavazione abusiva oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica,
  • l’assenza di una valutazione sulla cumulabilità degli impatti ambientali,
  • la contraddittorietà del “recupero” proposto rispetto al progetto di PLIS (Parco locale di interesse sovra comunale) portato avanti dalle Amministrazioni comunali.

Il ricorso si avvale anche di valutazioni tecniche affidate al prof. Maurizio Tira, ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica presso l’Università degli Studi di Brescia.

A conferma dell’intima connessione tra i progetti di escavazione e discarica, le integrazioni progettuali presentante il 13 novembre 2009 dalle ditte proponenti in seguito al decreto di VIA espongono – nelle tavole relative al recupero – l’indicazione esplicita “impianti di discarica DRR”.

È doveroso segnalare che la ditta Nord Cave srl ha notificato al solo Comune di Cazzago San Martino la presentazione di un proprio ricorso al TAR contro il medesimo decreto di VIA, relativamente alla prescrizione che vieta l’apertura di un nuovo fronte di escavazione a ovest della strada comunale che collega Berlinghetto a Pedrocca, unico aspetto ritenuto positivo dai Comuni, tra tante altre deprecabili prescrizioni.

Il testo del ricorso è scaricabile dalla sezione Documenti – Ate 14.

Sempre nella sezione Documenti – Ate 14 è possibile trovare la relazione accompagnatoria delle integrazioni progettuali presentata il 13 novembre dalle ditte proponenti e la tavola 3.2 relativa al recupero, in cui vengono espressamente indicati gli “impianti di discarica”.

Il Giornale di Brescia ha pubblicato un articolo sul tema il giorno 20 novembre dal titolo: “Cava Macogna, i Comuni ricorrono al Tar. Cazzago, Rovato, Travagliato e Berlingo contro la Valutazione favorevole di impatto ambientale”, nella sezione Documenti – Rassegna stampa.

Un PLIS tira l’altro

Una rappresentanza delle amministrazioni del progetto Macogna ha partecipato alla conferenza di presentazione del “Dossier 2009” sui PLIS curato da Legambiente e dalla DG Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia. Nell’incontro, svoltosi all’acquario di Milano, i vari relatori intervenuti hanno presentato la situazione dei PLIS in Lombardia, fornendo un identikit di un fenomeno peculiarmente lombardo.

Nodi della rete ecologica regionale, in molti casi soprattutto laboratori di educazione ambientale e luoghi di promozione sociale, sono una risposta locale ad un grave problema regionale: il consumo di suolo.

Nel corso degli anni i PLIS lombardi sono cresciuti dai 9 parchi di venti anni fa, agli 87 del 2009.

Molto differenziato il dato su base provinciale dove si passa dai 16 della provincia di Bergamo ai 2 di quella di Sondrio, passando per i 7 parchi bresciani. La nostra provincia si classifica così all’ottavo posto tra le 12 provincie lombarde, con una percentuale di suolo provinciale coperto dai PLIS pari a poco più dell’1% contro il 9% di Bergamo. Certo il dato va analizzato contestualizzandolo e tenendo conto che a fianco dei PLIS nelle provincie sono presenti anche altri tipi di parchi (ad esempio quello dell’Adamello).

Interessante è stato anche sentire l’esperienza di alcuni responsabili dei Parchi che hanno posto in evidenza la diversa “natura” di tali aree: da quelle limitrofe a zone di conurbazione e quindi con funzione di corridoi verde come nel caso dell’hinterland milanese oppure a quelli nati come forme di cooperazione e progettazione tra Comuni per promuovere il turismo nell’area mantovana.

Altro caso ancora che presenta molte somiglianze con la situazione dell’ovest bresciano è rappresentato da parchi nati per il recupero di cave dismesse (situazione tipica del pavese) che, come potrebbe accadere per la Macogna, sono caratterizzati da rinaturazione e recupero come azioni di miglioramento ambientale.

sabato 14 novembre 2009

I cittadini manifestano a Milano in favore del Parco della Macogna

Approvazione unanime nei 4 Consigli comunali del Parco della Macogna

Lunedì 9 novembre i Consigli comunali di Berlingo, Cazzago San Martino, Rovato e Travagliato hanno approvato all’unanimità la costituzione di un Ufficio comune per la gestione del parco locale di interesse sovracomunale della Macogna (il testo della convenzione è scaricabile nella sezione Documenti – PLIS Macogna).

Inoltre, il Consiglio comunale di Travagliato ha approvato definitivamente la variante dello strumento urbanistico relativa al PLIS.

Manifestazione a Milano contro la devastazione dell’Ovest Bresciano

Martedì 10 novembre era prevista in Regione Lombardia una conferenza di concertazione tra gli enti che, nelle intenzioni regionali, avrebbe dovuto esprimere un parere su una delle due domande di discarica insistenti sul bacino della cava Macogna: quella della ditta DRR.

A seguito della richiesta di rinvio da parte delle amministrazioni comunali di Rovato, Cazzago S.M. Berlingo e Travagliato e della Provincia di Brescia, la Regione ha deciso di rinviare a data da destinarsi la seduta.

Le associazioni di cittadini dell’ovest bresciano hanno deciso comunque di recarsi a Milano proprio nella giornata del 10 novembre a manifestare la propria contrarietà non solo alle discariche nell’ambito della Macogna ma a tutta una serie di progetti dal devastante impatto ambientale su cui la Regione ha apposto o sta per apporre il proprio consenso: dall’approvazione della cava Bonfadina senza VIA a Rovato, alla discarica di amianto a Travagliato, alla possibile cava di prestito per la Brebemi e così via.

Martedì mattina alle ore 7 un pullman con una cinquantina di persone dei paesi sopra citati è partito dalla piazza di Berlingo, direzione piazzale della Stazione Centrale di Milano. Alle 9.30 sotto il Pirellone poteva già sfilare un corteo pacifico e colorato di persone che sostenevano, appese a tanti fili, circa 12mila firme frutto delle petizioni di questi anni contro lo scempio del territorio nell’ovest bresciano. Il corteo ha simbolicamente circondato il Pirellone, con un presidio temporaneo davanti alla porta di accesso dove sono sfilati svariati consiglieri regionali anche bresciani che si recavano al Consiglio Regionale.

Il corteo si è ricomposto di nuovo nel piazzale della stazione dove è stato eretto un muro simbolico di firme, con sullo sfondo sempre il Pirellone, sede della Regione Lombardia.

È stata espressa solidarietà anche ai lavoratori della Fiat di Arese che manifestavano nei pressi della sede regionale per la difesa del proprio posto di lavoro. È stato ricordato infatti come anche le imprese di escavazione e smaltimento rifiuti spesso e volentieri minaccino licenziamenti qualora non venissero approvati i propri progetti produttivi. Il corteo si è diretto poi verso la sede dell’assessorato regionale alla Qualità dell’ambiente, ove si è tenuto un comizio nel piazzale antistante, mentre alcuni esponenti dei cittadini si sono recati negli uffici regionali a lasciare copia delle proprie motivazioni.

Verso le ore 13 il pullman rientrava a Berlingo. Un plauso va espresso a questi cittadini che amano a tal punto la propria terra da andare in Regione a farlo sapere.

Angelo Bergomi (consigliere comunale di Rovato)

Rassegna stampa di mercoledì 11 novembre

Giornale di Brescia: “I Comuni firmano per il Parco Macogna. Dopo il sì di Berlingo, Cazzago, Travagliato e Rovato adesso la parola passa alla Regione Lombardia”

Bresciaoggi: “L’Ovest alza la voce contro le discariche. Ben 12mila firme esposte al Pirellone. Sotto accusa nuovi impianti a Cazzago e Travagliato, mobilitazione anche per realizzare il Parco della Macogna”.

Il Giorno: “Pattumiera d’Italia? No, grazie. I cittadini protestano davanti al Pirellone esponendo 12 mila firme”.

Tutti gli articoli sono consultabili nella sezione Documenti – Rassegna stampa.

Cogeme chiarisce la propria posizione

Il presidente di Cogeme, in una comunicazione del 5 novembre indirizzata all’assessore provinciale all’Ambiente Stefano Dotti, comunica che “abbiamo incontrato i nostri Comuni Soci coinvolti nell’ambito dell’iter di autorizzazione di nuovi impianti di smaltimento nell'ATE 14, come da progetti presentati da parte di due imprese private. La contrarietà dei Comuni è molto chiara e inequivocabile e rappresenta per noi un elemento di fondamentale importanza per l’assunzione di una posizione a riguardo, come da mandato che i comuni azionisti di Cogeme spa hanno consegnato al Consiglio di Amministrazione”.

sabato 7 novembre 2009

Il parco va avanti; la discarica si ferma (per ora)


Quattro consigli comunali “in contemporanea” per il Parco della Macogna

A volte la forma è sostanza; in questo caso l’aspetto formale è rappresentato dalla convocazione contemporanea dei Consigli comunali di Berlingo, Cazzago San Martino, Rovato e Travagliato, che si riuniranno – alle ore 21 di lunedì 9 novembre 2009 – ognuno nei rispettivi palazzi municipali, per deliberare la convenzione tra i quattro enti al fine di costituire un Ufficio comune per la gestione del parco locale di interesse sovracomunale della Macogna.

La sostanza è significata nella coesione di quattro Amministrazioni comunali che, condividendo finalità e obiettivi, lavorano insieme per la riqualificazione e la ricomposizione ambientale di un territorio già troppo degradato e ora bisognoso di una autentica rinascita, piuttosto che della sovrapposizione di ulteriori fattori di degrado quali discariche e altri impianti impattanti.

Lo schema di convenzione che verrà approvato il 9 novembre rappresenta, di fatto, l’atto di nascita ufficiale del Parco della Macogna, ed è conseguente a un percorso amministrativo iniziato a settembre dello scorso anno con l’approvazione delle linee di indirizzo comuni e della perimetrazione di un area di 402 ettari, al cui interno è ricompreso il bacino estrattivo denominato Ate14 (80 ettari). Le fasi successive della procedura si concretizzeranno nella variazione degli strumenti urbanistici comunali – già in corso –, nella richiesta del riconoscimento di sovracomunalità alla Provincia di Brescia, nell’avvio della fase di progettazione specifica attraverso il Piano Pluriennale di Intervento previsto dalla legge regionale.

Il PLIS, come si evince dalla convenzione, si pone un duplice obiettivo: in primis, la salvaguardia del territorio agricolo già interessato da pesanti compromissioni (bacino estrattivo, prossimo passaggio di TAV e Brebemi), che verrà realizzato grazie a norme da concordare con le associazioni di categoria del mondo agricolo (i Comuni hanno già incontrato Coldiretti e Confagricoltura); in secondo luogo, il recupero ad uso pubblico con finalità naturalistiche e ricreative della vasta area interessata – a oggi – dall’attività di cava.

Tale recupero è ovviamente in contrasto con i progetti di discarica presentati dalle ditte DRR e Profacta e che insistono su quest’area. L’intenzione dei Comuni è che il recupero dell’ambito estrattivo debba essere guidato dal progetto pubblico di Parco locale e non da interessi privati volti a aggiungere degrado a degrado; i Consigli comunali del 9 novembre sono chiamati a muovere un altro significativo passo in questa direzione.

I quotidiani locali hanno dato ampio spazio alla notizia, il giorno 5 novembre: il Giornale di Brescia titola “Quattro «padri» per il Parco della Macogna - Rovato, Cazzago, Berlingo e Travagliato: lunedì sera i Consigli comunali voteranno l’atto di nascita”, mentre Brescia Oggi apre con “L’oasi verde sfida le discariche - Cazzago, Berlingo, Rovato e Travagliato deliberano la nascita del parco della Macogna”; entrambi gli articoli sono disponibili nella sezione Documenti – Rassegna stampa.

La conferenza di concertazione sulla discarica è stata rinviata

La Regione Lombardia, con nota del 4 novembre (nella sezione Documenti – Ate 14) “[…] a seguito della richiesta dei Comuni di Berlingo, Rovato, Cazzago San Martino e Travagliato e della Provincia di Brescia” comunica che “la Conferenza di concertazione dei pareri prevista per il giorno 10.11.2009 è da intendersi rinviata a data da destinarsi”.