sabato 16 gennaio 2010

Tre buone notizie

Firmata la convenzione per la costituzione del Parco locale della Macogna

Il 16 gennaio, alle ore 10, presso il palazzo municipale di Travagliato, i Comuni di Berlingo, Cazzago San Martino, Rovato e Travagliato hanno sottoscritto, in attuazione delle delibere consiliari del 9 novembre scorso, la convenzione per la costituzione dell’Ufficio comune per la gestione del parco locale di interesse sovracomunale della Macogna.

Alla firma del documento hanno presenziato per il Comune di Travagliato il sindaco Dante Daniele Buizza e l’assessore Davide Uboldi, per il Comune di Cazzago San Martino il vice sindaco Giancarlo Gatta e l’assessore Patrizia Belli, per il Comune di Rovato il sindaco Andrea Cottinelli e l’assessore Riccardo Sette, per il Comune di Berlingo il sindaco Dario Ciapetti e l’assessore Carlo Gandossi; ha formalizzato le operazioni il dott. Luca Serafini, segretario generale del Comune di Travagliato.

Si tratta sostanzialmente dell’atto di nascita del Parco della Macogna, cui farà seguito la richiesta di sovracomunalità alla Provincia di Brescia.

La Provincia approva il progetto dell’ambito estrattivo (senza la discarica)

La Provincia di Brescia, con provvedimento n. 4685 del 30 dicembre 2009, ha approvato il progetto di gestione produttiva dell’ambito territoriale estrattivo n. g14 sito in località Macogna – Bornadina dei Comuni di Cazzago San Martino e Travagliato, escludendo la possibilità, nell’ambito di questo procedimento autorizzativo, del recupero tramite conferimento di rifiuti.

I Comuni hanno preso atto con soddisfazione del provvedimento e si stanno impegnando per giungere – nei tempi previsti dalla L.R. 14/1998 – alla definizione della convenzione con le ditte interessate, condizione indispensabile affinché la Provincia rilasci l’autorizzazione all’esercizio dell’attività estrattiva.

Il TAR boccia l’ampliamento della cava oltre la via Bornadina

In merito al piano cave della provincia di Brescia, ed in particolare per gli ambiti estrattivi ATE 9 (Bonfadina) e ATE 14 (Macogna) il TAR, dopo la sentenza emessa per il ricorso presentato da Rovato, si è pronunciato anche per quanto riguarda il comune di Cazzzago San Martino, con la sentenza 17/2010 del 14.1.2010. Il pronunciamento dei giudici amministrativi è ovviamente dello stesso tenore: la cava Bonfadina, ma anche l’ampliamento della cava Macogna, al di là della via Bornadina sono stati bocciati.

La sentenza si preoccupa invero di salvare il piano cave provinciale nel suo complesso, ma portando avanti un orientamento oramai consolidato (anche e proprio a seguito della giurisprudenza del Consiglio di Stato) il quale non consente che la Regione possa effettuare stravolgimenti del piano cave dopo che la provincia ha fatto le proprie proposte. I comuni interessati devono essere coinvolti se vi sono cambiamenti tali che coinvolgono il loro territorio. Viene dunque bocciato il comportamento della Regione Lombardia che è anche stata condannata al pagamento delle spese.

Il problema di Cazzago, sia per quanto riguarda l’allargamento della Bonfadina al territorio di Cazzago ed anche per quanto concerne l’allargamento della cava Macogna consisteva appunto nel fatto che tali scelte furono decise dalla Regione Lombardia, mentre la proposta di pianificazione della Provincia non prevedeva nulla di tutto questo. Questa decisione della regione per altro fu adottata nonostante la grande mobilitazione che aveva fatto capire in grande stile la contrarietà di Cazzago a tale decisione. Furono raccolte nella circostanza 6.000 firme di protesta, furono coinvolti tutti i comuni vicini, furono indette manifestazioni partecipate, furono compilate centinaia di cartoline di protesta indirizzate a Formigoni.

La sentenza è dettata dalla violazione di modalità procedurali importanti che prevedono l’obbligo formale di consultazione degli enti locali coinvolti se viene intaccato il loro territorio. Da questo difetto discende l’illegittimità di tutti i provvedimenti successivi quali l’approvazione dei progetti di escavazione con le relative autorizzazioni.

Le conseguenze sono che, salvo un orientamento diverso del Consiglio di Stato piuttosto difficile, l’attività della cava Bonfadina si ferma mentre l’ampliamento della cava Macogna oltre la via Bornadina è stato bocciato anche dalla Valutazione di Impatto Ambientale della Regione. Ora tale ampliamento è bocciato anche per questioni di illegittimità della procedura.

L’auspicio formulato dal sindaco Giuseppe Foresti è che di fronte a tanto dispiego di energie ora e per il futuro non sopravvengano decisioni politiche volte a contrastare le decisioni della magistratura. La volontà delle amministrazioni comunali nella pianificazione delle attività estrattive, come era stato previsto nel progetto di legge popolare che Cazzago San Martino aveva proposto insieme a molte altre amministrazioni comunali, non può essere ignorata.

Giuseppe Foresti (sindaco di Cazzago San Martino)

Progetto Macogna: come sostanza di cose sperate

L’ultimo numero di C&D, rivista che tratta “le ragioni e le cose della politica”, riporta un interessante articolo sul Progetto Macogna, a firma di Patrizia Belli, assessore di Cazzago San Martino, e Davide Uboldi, assessore di Travagliato. L’articolo è scaricabile cliccando sull’icona della rivista in alto a destra.