giovedì 6 agosto 2009

Le prescrizioni deprecabili del decreto di V.I.A. regionale


È stato pubblicato nei giorni scorsi il decreto della D.G. Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia in merito alla Valutazione di impatto ambientale per il progetto di attività estrattiva sull'ambito ATEg14. Il provvedimento regionale, assieme ai pareri della Provincia di Brescia, dell'ASL, dei Comuni di Berlingo, Cazzago S.M., Rovato e Travagliato, è scaricabile dalla sezione Documenti. Di seguito si riporta integralmente il comunicato delle quattro amministrazioni comunali nel merito del decreto regionale.

Travagliato, 8 agosto 2009

La valutazione di impatto ambientale relativa all’ambito estrattivo g14 (cava Macogna in località Pedrocca, tra i comuni di Cazzago San Martino e Travagliato, a confine dei Comuni di Berlingo e Rovato) ha avuto parere favorevole dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica della Regione con una sola significativa prescrizione positiva e, per quanto concerne il recupero, con prescrizioni deprecabili.

Di positivo si può leggere l’esclusione dell’attività estrattiva ad ovest della strada Bornadina (strada di collegamento verso Berlingo). Si tratta di un argomento sul quale le Amministrazioni comunali di Cazzago San Martino e Rovato avevano opposto ricorso al TAR ed ora anche sotto il profilo ambientale viene evidenziata la irrazionalità della scelta del piano cave della provincia di Brescia e soprattutto della Regione che aveva inserito tale area con propria decisione.

Di negativo risulta che, sulla base del parere della Struttura Paesaggio della Direzione Generale Territorio e Ambiente della Regione, è necessario che il recupero finale “debba essere effettuato a piano campagna su tutte le aree di pertinenza dell’ATE, anche al fine di consentire la ricucitura delle partiture poderali, delle relative strade carrarecce e con le quinte di vie originarie”. Questo strano modo di rappresentare il recupero, come se il cratere dell’escavazione potesse miracolosamente ritornare un piano campagna coltivabile, in realtà serve per dare parere positivo alla discarica prefigurata sui mappali in possesso della ditta DRR. E in effetti questa modalità di recupero su quell’area non è sola una eventualità ma addirittura una prescrizione.

Questo concetto di recupero ambientale è decisamente sbalorditivo. Ma quanti rifiuti dovrebbero essere conferiti per il ritombamento complessivo? Quante discariche DRR?

La Regione in sostanza prefigura il perseguimento di un risultato paesaggistico a prescindere dalla sostenibilità ambientale di ciò che viene conferito. Non viene tenuto in considerazione il parere dell’ASL di Brescia, sfavorevole al riutilizzo della cava mediante realizzazione di una discarica per rifiuti; nemmeno viene tenuto in considerazione il parere della Provincia di Brescia, che riteneva necessario traslare nel tempo ogni ipotesi di valutazione ambientale dell’attività di discarica in presenza della contestuale realizzazione di progetti infrastrutturali (TAV, Brebemi) perché riferiti a tempi di realizzazione non definibili.

L’intento della valutazione regionale, nel momento in cui individua con precisione i mappali della ditta DRR come vocati al recupero al piano campagna, intende in realtà avallare il progetto di discarica. Così, paradossalmente, a fronte delle restanti aree da recuperare, per le quali le ditte avevano espresso parere favorevole al recupero a fondo cava, l’area DRR, che è un’area già recuperata dal punto di vista ambientale a fondo cava, diventa oggetto di riempimento.

La posizione delle amministrazioni comunali è invece molto netta per tutto l’ambito estrattivo: non è possibile un recupero ambientale passando attraverso un ulteriore aggravamento delle condizioni ambientali della zona. D’altra parte il progetto di parco locale sovracomunale (PLIS) in fase di avanzata redazione e che, a maggior ragione, sarà portato avanti, ha proprio questo scopo.

Sotto questo aspetto verrà avanzata ogni decisa opposizione sia sotto il profilo di merito tecnico-ambientale che sotto il profilo della legittimità giuridica.

D’altra parte la Valutazione in questione lascia aperti una molteplicità di problemi. Manca l’assenso di TAV e Brebemi che debbono pronunciarsi circa la compatibilità di questo progetto con la realizzazione delle predette opere e di eventuali cantieri. I problemi di raccordo e mitigazione sono ancora tutti da approfondire.

Bisognerà verificare cosa resta dell’ambito estrattivo di competenza di Cave San Polo dopo le indagini della Procura della Repubblica. Sicuramente la VIA dovrà essere rivista alla luce di un progetto di escavazione che, se sarà ancora possibile, non potrà essere quello di prima.

Per garantire la massima trasparenza e informazione a tutti i cittadini, giustamente preoccupati riguardo a possibili ulteriori sfruttamenti delle aree in questione, le Amministrazioni comunali hanno approntato uno spazio web, su cui inseriranno un post settimanale di aggiornamento e un link da cui scaricare la documentazione relativa a queste procedure: l’indirizzo è http:\\progettomacogna.blogspot.com.

Giuseppe Foresti (sindaco di Cazzago San Martino)

Dante Daniele Buizza (sindaco di Travagliato)

Dario Ciapetti (sindaco di Berlingo)

Riccardo Sette (assessore allo sviluppo sostenibile di Rovato)

3 commenti:

  1. ma che storia è che in parte alla cascina trecamini dove abito si vuole fare una discarica? cioè nella cava di bregoli e di cave san polo. io dalla mia cascina non me ne vado.... è una cosa oscena parco senza discarica e poi sorpresa la discarica approvata in regione chi ha fatto il progetto!!!!!!!!!!!!! Nel paradiso terrestre dove vivo con la brebemi e la colrda molle diventa un inferno terrestre. spero in una risposta
    con cordialità
    Giuseppe di Travagliato

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  2. È opportuno fare chiarezza sui proponenti dei diversi progetti che interessano l'area e sulle responsabilità dei diversi enti.
    Il progetto di escavazione, che contiene al suo interno il recupero a piano campagna (e quindi il riempimento con materiale non meglio specificato), è avanzato dai proprietari delle aree: Cave San Polo, Nord Cave, DRR.
    Questo progetto, che dovrà essere autorizzato dalla Provincia di Brescia, ha avuto il 21 luglio 2009 valutazione di impatto ambientale positivo dalla Regione Lombardia, con parere negativo dei Comuni di Travagliato, Cazzago, Rovato e Berlingo, dell'ASL e parere della Provincia positivo all'escavazione ma non (per ora) al riempimento; i 4 Comuni ricorreranno al TAR contro la VIA (valutazione di impatto ambientale) regionale.
    Il progetto di discarica di rifiuti speciali - giacente in Regione - è della ditta DRR srl; ovviamente, se Regione e Provincia confermeranno il recupero a piano campagna, questo progetto sarà la "naturale" conclusione di questo disegno.
    Il progetto di Parco locale di interesse sovracomunale è invece un'iniziativa promossa dai 4 Comuni che non prevede discariche all'interno dell'ambito estrattivo, ma un recupero ai fini naturalistici e ricreativi - come previsto peraltro dal Piano cave provinciale; tale progetto di parco, che interessa un'area di oltre 400 ha, intende mantenere e - ove possibile - promuovere le attività agricole del territorio.
    Per questo diventa importante cercare di lavorare insieme per far sentire la voce del territorio nelle "segrete stanze" dove interessi economici e politici si intrecciano in maniera assolutamente scandalosa.
    Dario Ciapetti (sindaco di Berlingo)

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  3. GRAZIE PER LA SUA SPIEGAZIONE, CMQ SE VI SERVE UNA MANO CONTATE PURE SU DI ME CHE PUR ESSENDO LAUREATO IN ECONOMIA COI CINQUE ANNI, SO FAR VELERE LA MIA RAGIONE
    CORDIALMENTE
    GIUSEPPE

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