Nota: tutta la documentazione citata (provvedimenti regionali, comunicati dei Comuni, articoli di giornale) è scaricabile dalla sezione “Documenti” di questo blog.
21 luglio: il decreto di V.I.A. regionale
La struttura regionale preposta emette il decreto di Valutazione di Impatto Ambientale relativo all’Ambito estrattivo ATEg14, senza che alcuna comunicazione ufficiale venga effettuata ai Comuni interessati né che tale provvedimento venga pubblicato su S.I.L.V.I.A. (il Sistema informativo lombardo per la valutazione di impatto ambientale – www.silvia.regione.lombardia.it); ad oggi, i Comuni interessati non hanno ancora ricevuto la comunicazione ufficiale.
4 agosto: arriva la notizia
I Comuni, consapevoli del fatto che il torpore estivo è spesso foriero di accelerazioni procedimentali insolite, chiamano
La prima lettura del decreto evidenzia una sola significativa prescrizione positiva (la mancata espansione a ovest della strada della Bornadina) e, per quanto concerne il recupero, una serie di prescrizioni fortemente deprecabili.
5 agosto: l’incontro dei Comuni
I sindaci e gli assessori dei Comuni si incontrano a Travagliato, convengono sull’ambiguità delle prescrizioni del decreto di VIA, decidono di ricorrere al TAR e convocano una conferenza stampa per il successivo sabato 8 agosto.
6 agosto: il parere della Struttura Paesaggio
I Comuni fanno istanza di accesso agli atti alla Regione, al fine di ottenere copia del parere specialistico della Struttura Paesaggio della Direzione Generale Territorio e Urbanistica, citato a pag. 9 del decreto di V.I.A. e su cui fa perno la prescrizione di ritombamento generalizzato a piano campagna.
8 agosto: la conferenza stampa
Alle ore 9.30, nel palazzo comunale di Travagliato, si tiene la conferenza stampa, nella quale i Comuni esprimono ferma contrarietà alla Valutazione di impatto ambientale, perché – come specificato nel comunicato congiunto – “l’intento della valutazione regionale, nel momento in cui individua con precisione i mappali della ditta DRR come vocati al recupero al piano campagna, intende in realtà avallare il progetto di discarica” e preannunciano il ricorso al TAR.
Al fine di “presentare, di persona, preoccupazioni e ipotesi di positiva contemperata soluzione di tutte le problematiche in campo” i sindaci e gli assessori presenti firmano una lettera nella quale richiedono un incontro al presidente regionale Formigoni e un invito rivolto ai consiglieri e agli assessori regionali di Brescia e provincia per un incontro che si svolgerà il prossimo 12 settembre presso il Comune di Cazzago San Martino.
9 agosto: i quotidiani locali
Il Giornale di Brescia apre con lo “strillo” in prima pagina: “Travagliato, Cazzago, Rovato e Berlingo contro la Regione: «Niente discarica»”; Bresciaoggi titola “Cava contro parco: ricorso al TAR”. Teletutto e Brescia Punto TV presentano degli ampi servizi.
10 agosto: le lettere al protocollo regionale; il servizio del Tgr
Viene consegnata la lettera per il Presidente Formigoni e per gli assessori regionali all’Ufficio protocollo della sede decentrata di Brescia della Regione Lombardia. Vengono spediti gli inviti ai consiglieri regionali di origine bresciana.
Nell’edizione delle 14, il Telegiornale regionale di Rai3 trasmette l’ampio servizio girato durante la conferenza stampa del sabato; nell’edizione delle 19.30, tale servizio non viene riproposto, ma viene data lettura del seguente comunicato: “Non sarà trasformata in una discarica la cava della Macogna, nel bresciano. Lo precisa la Regione, sottolineando che l'unica procedura autorizzata riguarda la prosecuzione dei lavori di escavazione. Diverso il progetto ipotizzato dai sindaci dei quattro Comuni interessati (Travagliato, Rovato, Cazzago e Berlingo) che vorrebbero realizzare un parco”.
11 agosto: il comunicato della Regione
Un comunicato inviato ai quotidiani locali e alle agenzie di stampa nazionali dalla
Giornale di Brescia: “La Regione: «Nessuna discarica alla Macogna»”.
Bresciaoggi: “Rifiuti nella cava? «È pura fantasia»”.
L’emittente Telecolor trasmette un servizio su questo tema.
Sul fronte della Provincia, i sindaci concordano un incontro con Stefano Dotti, assessore alla Tutela dell’ambiente, ecologia ed attività estrattive, energia (è già in calendario anche un incontro con l’on. Giuseppe Romele, vicepresidente provinciale con delega a Assetto territoriale, parchi e riserve naturali, valutazione d’impatto ambientale).
12 agosto: la replica dei Comuni
Una nota dei sindaci dei quattro Comuni ribadisce le preoccupazioni avanzate e sostiene che «l’iniziativa energica per evitare il prosieguo di un iter che di fatto intreccia attività estrattiva con ipotesi di discarica pare legittima e ben fondata».
In che modo, chiedono ironicamente i Comuni, «si riporta a piano campagna un’area di oltre 550.000 mq?».
Perché, nel decreto di VIA, vengono specificati alcuni mappali («curiosamente» relativi all’area del progetto discarica DRR) in cui si dice che «la quota finale dovrà attestarsi per quanto possibile a piano campagna, auspicabile dal punto di vista paesaggistico»?
Per fugare ogni dubbio, la cosa più semplice da fare, concludono i Comuni, «è provvedere all’archiviazione da parte della Regione dei progetti di discarica avanzati. I Comuni procederanno con impegno ancora maggiore a proporre un progetto di recupero attraverso il Parco locale sovracomunale, anche in relazione all’esigenza di mitigare l’impatto di Tav e Brebemi».
Giornale di Brescia: “Cava Macogna: i Comuni ribattono alla Regione”.
Bresciaoggi: “Nuova discarica? «La Regione non ci convince»”.
13 agosto: la lettera alla Provincia
La Valutazione di impatto ambientale della Regione è funzionale all’autorizzazione all’attività estrattiva che dev’essere rilasciata dalla Provincia. Perciò i sindaci consegnano una lettera al direttore del Settore Ambiente, attività estrattive, rifiuti ed energia della Provincia di Brescia nella quale, relativamente alle modalità di recupero prospettate, ribadiscono il parere negativo “circa l’ipotesi prospettata dalla Struttura Paesaggio della Direzione Generale Territorio e Urbanistica, che ritiene necessario ed indispensabile che il recupero finale debba essere effettuato a piano campagna su tutte le aree di pertinenza dell’ATE”, chiedono lo stralcio del comparto estrattivo a ovest della strada della Bornadina e il necessario aggiornamento del progetto, anche alla luce degli accertamenti della Procura della Repubblica sull’area di proprietà di Cave San Polo.
… continua …
http://www.comunedirovato.it/bin/index.php?id=945
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